Reversibilità di Abele Longo
Una recensione di Maria Pina Ciancio La verità è qualcosa che sentiamo dentro quando viene fuori già non c’è più (da Vocalizzi, p.64) Scriveva Gianni Rodari nella Grammatica della fantasia: “Tra il mondo dei giocattoli e il mondo adulto c’è un rapporto meno chiaro di quanto possa sembrare a prima vista: da un lato, i giocattoli vi approdano ‘per caduta’, dall’altro per conquista”. Reversibilità di Abele Longo , rappresenta una conquista per sé e per il lettore, per la sua capacità di dare anima alle piccole cose del quotidiano, di giocarci e di strapparci un sorriso inaspettato. Tutto ciò che gli è intorno, del presente e del passato (della sua terra d’origine a di quella dove oggi risiede), così come degli affetti, entra nei suoi versi con leggerezza ed ironia spiazzante, in bilico tra reale e surreale, con voli pindarici dell’immaginazione, senza però mai perdere il contatto con la realtà. Come scrive lui stesso in un’intervista del 30 ottobre su La poesia e lo spiri